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NUMERO 14
DICEMBRE 2021

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DR. SSA STEFANIA FOZZATO - PHD IN MEDICINA SPERIMENTALE E TRASLAZIONALE
SPECIALISTA IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA - ISTITUTO ORTOPEDICO GALEAZZI, MILANO

Lombalgia e iperlordosi.
Molteplici le cause, stile di vita
e tutori risultano validi alleati

dr ermanno trinchese internaI fattori di rischio per l’insorgenza della lombalgia possono essere correlati ad un sovraccarico eccessivo o legati allo stile di vita, come il fumo e la sedentarietà. I dispositivi ortopedici, attraverso l'applicazione di forze esterne, permettono di: correggere l'orientamento della colonna lombosacrale, aiutare i muscoli a mantenere il corretto allineamento, ridurre il sovraccarico e alleviare il dolore.

Parliamo di due patologie molto diffuse: lombalgia e iperlordosi, in cosa consistono e quali sono le cause principali della loro insorgenza?
La lombalgia è una condizione dolorosa derivante dalle strutture spinali come ossa, articolazioni, muscoli, tendini, legamenti e dischi a causa di malattie traumatiche, degenerative o infiammatorie. Circa il 70% di tutti gli adulti, almeno una volta nella vita, ne è stato afflitto e in circa il 90% dei casi era una condizione aspecifica, benigna e autolimitante. La prevalenza stimata in Italia è compresa tra il 12% e il 35%. Si verifica come dolore meccanico a seguito di stress meccanici e si risolve astenendosi dalle attività fisiche e osservando del riposo funzionale. È caratterizzata da sintomi moderati alternati ad episodi di esacerbazione e limitazione funzionale.

Le principali cause sono:
- deviazioni o compromissioni del rachide;
- patologie dell’apparato muscolo-scheletrico;
- alterazioni dell’appoggio plantare;
- patologie neurologiche e ginecologiche;
- disturbi addominali e tumori ossei o del midollo.

Allevia Possono avere un ruolo nella sua patogenesi: squilibri statici e dinamici, difetti posturali, scarsa mobilizzazione della colonna vertebrale e insufficiente attivazione dei muscoli addominali o paravertebrali. Ciascuno di questi fattori può aggravare il dolore percepito dal paziente e associarsi ad una progressiva debolezza muscolare e a un minor livello di attività. I fattori di rischio possono essere correlati ad un sovraccarico eccessivo o legati allo stile di vita, come il fumo e sedentarietà. Inoltre, diversi fattori psicosociali possono peggiorare la percezione di dolore cronico come l'assenza prolungata dal lavoro, la diminuzione della qualità della vita e il potenziale intervento chirurgico.

icona lordosi lombare Tra le possibili cause vi è anche l'alterato equilibrio delle strutture anatomiche. In particolare, dell’allineamento spino-pelvico, che è di fondamentale importanza per mantenere l'equilibrio sagittale e posturale. Talvolta, tra le cause di lombalgia, riveste un ruolo chiave l’iperlordosi che corrisponde ad un aumento della lordosi lombare (LL), che si associa ad un angolo LL maggiore di 61°. Questo quadro, dovuto ad un'eccessiva antiversione pelvica, determina un sovraccarico dei dischi posteriori e delle articolazioni interapofisarie, variazioni della cinetica del passo, cambiamenti strutturali con sovraccarico della colonna vertebrale, del bacino e degli arti inferiori con l’insorgenza di dolore cronico e patologie degenerative a lungo termine, quali ernia del disco, spondilosi, spondilolistesi e stenosi vertebrale, che a loro volta peggiorano il quadro di lombalgia.

Come è possibile prevenirle e migliorare la condizione della nostra schiena?
È utile cercare di mantenere una posizione corretta sia in ortostatismo che da seduti, evitando posizioni viziate, anche nelle fasi di relax. L’utilizzo di un materasso ortopedico, adatto a sostenere la schiena, può evitare curvature eccessive del rachide durante il riposo notturno.
È fondamentale un’attività fisica regolare, adeguata per età e condizione fisica. Può essere utile praticare nuoto, privilegiando lo stile a dorso, o una camminata regolare su terreni piani. Anche esercizi di pilates o yoga possono essere d’aiuto così come la pratica regolare di attività fisica che permette di ottenere un buon controllo del peso corporeo. L’aumento eccessivo del peso determina, infatti, un sovraccarico delle articolazioni della schiena con possibile insorgenza e/o aggravamento di patologie discali e conseguentemente del dolore percepito.
È bene, inoltre, evitare di eseguire movimenti bruschi e scoordinati, sollevare pesi eccessivi o sottoporsi a sforzi funzionali. Nel caso in cui sia indispensabile movimentare dei pesi è utile farlo nel modo corretto abbassandosi con la schiena diritta e flettendo le ginocchia in modo da scaricare il peso sugli arti inferiori, e non solo sulle braccia e il tronco.
E qualora si debba mantenere la posizione eretta prolungata si può trarre giovamento anche dall’utilizzo di calzature comode che sostengano la normale curvatura della colonna vertebrale.
Durante la fase acuta di dolore si possono utilizzare tutori funzionali per allentare la tensione muscolare. Il loro utilizzo deve essere solo temporaneo e con un programma di abbandono progressivo per evitare di indebolire eccessivamente la muscolatura paravertebrale.
Per ridurre la contrattura muscolare associata alla fase acuta si possono utilizzare dei farmaci miorilassanti. Tuttavia, il loro utilizzo prolungato è controindicato, specie nei pazienti anziani, per i possibili effetti collaterali.
Recenti studi hanno dimostrato che alcune sostanze fitoterapiche possono aiutare nella gestione del dolore acuto. In particolare, pomate contenenti canfora, peperoncino o arnica sembrano avere un effetto antiinfiammatorio o analgesico agendo su particolari recettori del dolore (TRPs -Transient potential Receptor) coinvolti nella lombalgia.

"Pilates, yoga e regolare esercizio fisico sono
fondamentali per migliorare la cattiva postura"

In che modo i tutori possono essere di supporto nel trattamento?
Per trattare la lombalgia e la possibile iperlordosi associata è stato proposto l’utilizzo di tutori in grado di ridurre l'antiversione pelvica e la lordosi lombare. Attraverso l'applicazione di forze esterne, permettono di correggere l'orientamento della colonna lombosacrale, di aiutare i muscoli a mantenere il corretto allineamento, di ridurre il sovraccarico sugli elementi lombosacrali posteriori e alleviare il dolore.
La presenza di bande estensibili sul tutore, che si inseriscono posteriormente sul sacro e sono tensionate e fissate anteriormente in regione pelvica tramite una chiusura in velcro, permettono di generare delle forze elastiche a livello del rachide lombosacrale. Tali forze sono in grado di aumentare la retroversione pelvica riducendo così l’iperlordosi e la lombalgia associata.
I tutori coadiuvanti devono essere facilmente indossabili, senza la necessità di ricorrere ad aiuti esterni, e devono essere il più confortevole possibile per ottenere una miglior compliance da parte del paziente.
Altro fattore importante è la possibilità di indossarli sotto i vestiti senza essere notati per un utilizzo quotidiano. Ed essere facilmente lavabili e asciugabili.

Ci sono esercizi che si sente di consigliare a chi soffre di queste patologie e che possono incidere positivamente sulla quotidianità?
Per ridurre la sintomatologia di queste patologie è importante svolgere esercizi di stretching, per aumentare l’elasticità muscolare, ma anche di tonificazione della muscolatura paravertebrale, addominale, glutea e dei muscoli posteriori della coscia. I programmi di chinesiterapia più diffusi sono esercizi di Back School, Pilates ed esercizi di Core Stability. Chi trascorrere diverse ore davanti al computer, è più propenso ad assumere atteggiamenti posturali scorretti.

Due semplici esercizi da eseguire in pausa pranzo o senza allontanarsi troppo dalla scrivania sono:
1. Con la schiena e la testa ben appoggiate ad un muro, cercare di far aderire completamente la parte lombare contro la parete, ruotando in avanti il bacino, mantenere la posizione per 10 secondi. È utile ripetere l’esercizio cinque volte.
2. In piedi, mantenendo le gambe parallele, piegarsi in avanti verso il basso, lentamente e tenendo la testa rilassata fino, se si riesce, a toccare con le mani a terra. Mantenere la posizione per 10 secondi, quindi tornare lentamente a quella iniziale. Anche in questo caso è utile ripetere l’esercizio cinque volte.

Lo sviluppo della tecnologia ha reso disponibili diverse applicazioni, facilmente installabili sui nostri smartphone, che ci possono guidare nell’eseguire degli esercizi mirati. Esercizi da eseguire comunque con cautela e senza esagerare.

P+ PantsL'azienda FGP ha progettato i corsetti Allevia e il pantalone posturale P+ Pants, coadiuvanti nel trattamento di queste patologie: ci può fornire le sue impressioni?
I corsetti Allevia si sono rivelati particolarmente utili durante le fasi acute dei pazienti affetti da lombalgia non associata ad iperlordosi. In questi casi era suggerito un utilizzo durante il mantenimento della posizione ortostatica nei primi giorni, e poi un graduale abbandono, con riscontro di effetti benefici. Nelle fasi subacute, invece, si consigliava di ricorrere all’ortesi solo durante gli sforzi funzionali. In questo caso, il tutore aiutava il paziente ad eseguire la movimentazione dei pesi nella maniera più corretta, evitando la ricomparsa di una sintomatologia acuta.

Invece per l’ortesi posturale P+ Pants, abbiamo eseguito studi più approfonditi per valutare le variazioni effettive dei parametri angolari relativi alla colonna vertebrale, al bacino e all'anca, con l’utilizzo dell'ortesi. Inizialmente, abbiamo eseguito acquisizioni statiche e dinamiche, mediante piattaforma di pressione e l'analisi del cammino “Gait Analisys”, su una popolazione di soggetti sani. I dati ottenuti indossando il dispositivo hanno dimostrato una riduzione dell'antiversione pelvica e della lordosi lombare associata. Tali variazioni sono associate ad un aumento dell’altezza degli spazi discali posteriori, del diametro dei forami intervertebrali e del canale spinale, diminuendo il sovraccarico posturale correlato alla lombalgia. Inoltre, sono state ottenute variazioni significative per gli angoli di rotazione, flessione e adduzione dell'anca, dovute all’aumentata spinta posteriore e all’effetto contenitivo laterale dato dalle bande elastiche. Essendo richiesta una forza muscolare maggiore per contrastare l’effetto del tutore durante il passo, l’ortesi genera un effetto allenante sulla muscolatura paravertebrale, glutea e posteriore della coscia, con miglioramento del tono muscolare. Inoltre, non ha effetti significativi sull'obliquità pelvica, confermando un’azione simmetrica sugli arti inferiori, ne influisce sull’andamento fisiologico del passo. Successivamente abbiamo realizzato uno studio su pazienti affetti da lombalgia degenerativa con un quadro di iperlordosi, che hanno indossato P+ Pants per un intervallo di tempo giornaliero progressivo per valutare gli effetti nel tempo per un periodo di 3 mesi. Al termine del terzo mese si suggeriva di eseguire un ciclo di fisioterapia.

L’uso progressivo dell’ortesi ha permesso di ottenere una miglior collaborazione da parte dei pazienti. P+ Pants è facilmente utilizzato e già dopo il primo mese di trattamento, porta senza sforzo ad una riduzione della lombalgia e della disabilità percepita e al miglioramento della qualità della vita. Inoltre, si adatta a qualsiasi programma di trattamento riabilitativo. Gli stessi effetti positivi sono stati riscontrati anche in coloro che hanno utilizzato il dispositivo dopo l’intervento chirurgico per patologie del disco o per stenosi vertebrali, con una notevole riduzione del periodo riabilitativo post-operatorio e una maggior soddisfazione. In conclusione, i corsetti Allevia e l'ortesi P+ Pants si sono dimostrati strumenti utili ed efficaci nel trattamento della lombalgia e della lombalgia associata ad iperlordosi.

Editoriale

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Molteplici le cause, stile di vita e tutori risultano validi alleati

dr ermanno trinchese internaI fattori di rischio per l’insorgenza della lombalgia possono essere correlati ad un sovraccarico eccessivo o legati allo stile di vita, come il fumo e la sedentarietà. I dispositivi ortopedici, attraverso l'applicazione di forze esterne, permettono di: correggere l'orientamento della colonna lombosacrale, aiutare i muscoli a mantenere il corretto allineamento, ridurre il sovraccarico e alleviare il dolore.

Parliamo di due patologie molto diffuse: lombalgia e iperlordosi, in cosa consistono e quali sono le cause principali della loro insorgenza?
La lombalgia è una condizione dolorosa derivante dalle strutture spinali come ossa, articolazioni, muscoli, tendini, legamenti e dischi a causa di malattie traumatiche, degenerative o infiammatorie. Circa il 70% di tutti gli adulti, almeno una volta nella vita, ne è stato afflitto e in circa il 90% dei casi era una condizione aspecifica, benigna e autolimitante. La prevalenza stimata in Italia è compresa tra il 12% e il 35%. Si verifica come dolore meccanico a seguito di stress meccanici e si risolve astenendosi dalle attività fisiche e osservando del riposo funzionale. È caratterizzata da sintomi moderati alternati ad episodi di esacerbazione e limitazione funzionale.

Le principali cause sono:
- deviazioni o compromissioni del rachide;
- patologie dell’apparato muscolo-scheletrico;
- alterazioni dell’appoggio plantare;
- patologie neurologiche e ginecologiche;
- disturbi addominali e tumori ossei o del midollo.

Allevia Possono avere un ruolo nella sua patogenesi: squilibri statici e dinamici, difetti posturali, scarsa mobilizzazione della colonna vertebrale e insufficiente attivazione dei muscoli addominali o paravertebrali. Ciascuno di questi fattori può aggravare il dolore percepito dal paziente e associarsi ad una progressiva debolezza muscolare e a un minor livello di attività. I fattori di rischio possono essere correlati ad un sovraccarico eccessivo o legati allo stile di vita, come il fumo e sedentarietà. Inoltre, diversi fattori psicosociali possono peggiorare la percezione di dolore cronico come l'assenza prolungata dal lavoro, la diminuzione della qualità della vita e il potenziale intervento chirurgico.

icona lordosi lombare Tra le possibili cause vi è anche l'alterato equilibrio delle strutture anatomiche. In particolare, dell’allineamento spino-pelvico, che è di fondamentale importanza per mantenere l'equilibrio sagittale e posturale. Talvolta, tra le cause di lombalgia, riveste un ruolo chiave l’iperlordosi che corrisponde ad un aumento della lordosi lombare (LL), che si associa ad un angolo LL maggiore di 61°. Questo quadro, dovuto ad un'eccessiva antiversione pelvica, determina un sovraccarico dei dischi posteriori e delle articolazioni interapofisarie, variazioni della cinetica del passo, cambiamenti strutturali con sovraccarico della colonna vertebrale, del bacino e degli arti inferiori con l’insorgenza di dolore cronico e patologie degenerative a lungo termine, quali ernia del disco, spondilosi, spondilolistesi e stenosi vertebrale, che a loro volta peggiorano il quadro di lombalgia.

Come è possibile prevenirle e migliorare la condizione della nostra schiena?
È utile cercare di mantenere una posizione corretta sia in ortostatismo che da seduti, evitando posizioni viziate, anche nelle fasi di relax. L’utilizzo di un materasso ortopedico, adatto a sostenere la schiena, può evitare curvature eccessive del rachide durante il riposo notturno.
È fondamentale un’attività fisica regolare, adeguata per età e condizione fisica. Può essere utile praticare nuoto, privilegiando lo stile a dorso, o una camminata regolare su terreni piani. Anche esercizi di pilates o yoga possono essere d’aiuto così come la pratica regolare di attività fisica che permette di ottenere un buon controllo del peso corporeo. L’aumento eccessivo del peso determina, infatti, un sovraccarico delle articolazioni della schiena con possibile insorgenza e/o aggravamento di patologie discali e conseguentemente del dolore percepito.
È bene, inoltre, evitare di eseguire movimenti bruschi e scoordinati, sollevare pesi eccessivi o sottoporsi a sforzi funzionali. Nel caso in cui sia indispensabile movimentare dei pesi è utile farlo nel modo corretto abbassandosi con la schiena diritta e flettendo le ginocchia in modo da scaricare il peso sugli arti inferiori, e non solo sulle braccia e il tronco.
E qualora si debba mantenere la posizione eretta prolungata si può trarre giovamento anche dall’utilizzo di calzature comode che sostengano la normale curvatura della colonna vertebrale.
Durante la fase acuta di dolore si possono utilizzare tutori funzionali per allentare la tensione muscolare. Il loro utilizzo deve essere solo temporaneo e con un programma di abbandono progressivo per evitare di indebolire eccessivamente la muscolatura paravertebrale.
Per ridurre la contrattura muscolare associata alla fase acuta si possono utilizzare dei farmaci miorilassanti. Tuttavia, il loro utilizzo prolungato è controindicato, specie nei pazienti anziani, per i possibili effetti collaterali.
Recenti studi hanno dimostrato che alcune sostanze fitoterapiche possono aiutare nella gestione del dolore acuto. In particolare, pomate contenenti canfora, peperoncino o arnica sembrano avere un effetto antiinfiammatorio o analgesico agendo su particolari recettori del dolore (TRPs -Transient potential Receptor) coinvolti nella lombalgia.

"Pilates, yoga e regolare esercizio fisico sono
fondamentali per migliorare la cattiva postura"

In che modo i tutori possono essere di supporto nel trattamento?
Per trattare la lombalgia e la possibile iperlordosi associata è stato proposto l’utilizzo di tutori in grado di ridurre l'antiversione pelvica e la lordosi lombare. Attraverso l'applicazione di forze esterne, permettono di correggere l'orientamento della colonna lombosacrale, di aiutare i muscoli a mantenere il corretto allineamento, di ridurre il sovraccarico sugli elementi lombosacrali posteriori e alleviare il dolore.
La presenza di bande estensibili sul tutore, che si inseriscono posteriormente sul sacro e sono tensionate e fissate anteriormente in regione pelvica tramite una chiusura in velcro, permettono di generare delle forze elastiche a livello del rachide lombosacrale. Tali forze sono in grado di aumentare la retroversione pelvica riducendo così l’iperlordosi e la lombalgia associata.
I tutori coadiuvanti devono essere facilmente indossabili, senza la necessità di ricorrere ad aiuti esterni, e devono essere il più confortevole possibile per ottenere una miglior compliance da parte del paziente.
Altro fattore importante è la possibilità di indossarli sotto i vestiti senza essere notati per un utilizzo quotidiano. Ed essere facilmente lavabili e asciugabili.

Ci sono esercizi che si sente di consigliare a chi soffre di queste patologie e che possono incidere positivamente sulla quotidianità?
Per ridurre la sintomatologia di queste patologie è importante svolgere esercizi di stretching, per aumentare l’elasticità muscolare, ma anche di tonificazione della muscolatura paravertebrale, addominale, glutea e dei muscoli posteriori della coscia. I programmi di chinesiterapia più diffusi sono esercizi di Back School, Pilates ed esercizi di Core Stability. Chi trascorrere diverse ore davanti al computer, è più propenso ad assumere atteggiamenti posturali scorretti.

Due semplici esercizi da eseguire in pausa pranzo o senza allontanarsi troppo dalla scrivania sono:
1. Con la schiena e la testa ben appoggiate ad un muro, cercare di far aderire completamente la parte lombare contro la parete, ruotando in avanti il bacino, mantenere la posizione per 10 secondi. È utile ripetere l’esercizio cinque volte.
2. In piedi, mantenendo le gambe parallele, piegarsi in avanti verso il basso, lentamente e tenendo la testa rilassata fino, se si riesce, a toccare con le mani a terra. Mantenere la posizione per 10 secondi, quindi tornare lentamente a quella iniziale. Anche in questo caso è utile ripetere l’esercizio cinque volte.

Lo sviluppo della tecnologia ha reso disponibili diverse applicazioni, facilmente installabili sui nostri smartphone, che ci possono guidare nell’eseguire degli esercizi mirati. Esercizi da eseguire comunque con cautela e senza esagerare.

P+ PantsL'azienda FGP ha progettato i corsetti Allevia e il pantalone posturale P+ Pants, coadiuvanti nel trattamento di queste patologie: ci può fornire le sue impressioni?
I corsetti Allevia si sono rivelati particolarmente utili durante le fasi acute dei pazienti affetti da lombalgia non associata ad iperlordosi. In questi casi era suggerito un utilizzo durante il mantenimento della posizione ortostatica nei primi giorni, e poi un graduale abbandono, con riscontro di effetti benefici. Nelle fasi subacute, invece, si consigliava di ricorrere all’ortesi solo durante gli sforzi funzionali. In questo caso, il tutore aiutava il paziente ad eseguire la movimentazione dei pesi nella maniera più corretta, evitando la ricomparsa di una sintomatologia acuta.

Invece per l’ortesi posturale P+ Pants, abbiamo eseguito studi più approfonditi per valutare le variazioni effettive dei parametri angolari relativi alla colonna vertebrale, al bacino e all'anca, con l’utilizzo dell'ortesi. Inizialmente, abbiamo eseguito acquisizioni statiche e dinamiche, mediante piattaforma di pressione e l'analisi del cammino “Gait Analisys”, su una popolazione di soggetti sani. I dati ottenuti indossando il dispositivo hanno dimostrato una riduzione dell'antiversione pelvica e della lordosi lombare associata. Tali variazioni sono associate ad un aumento dell’altezza degli spazi discali posteriori, del diametro dei forami intervertebrali e del canale spinale, diminuendo il sovraccarico posturale correlato alla lombalgia. Inoltre, sono state ottenute variazioni significative per gli angoli di rotazione, flessione e adduzione dell'anca, dovute all’aumentata spinta posteriore e all’effetto contenitivo laterale dato dalle bande elastiche. Essendo richiesta una forza muscolare maggiore per contrastare l’effetto del tutore durante il passo, l’ortesi genera un effetto allenante sulla muscolatura paravertebrale, glutea e posteriore della coscia, con miglioramento del tono muscolare. Inoltre, non ha effetti significativi sull'obliquità pelvica, confermando un’azione simmetrica sugli arti inferiori, ne influisce sull’andamento fisiologico del passo. Successivamente abbiamo realizzato uno studio su pazienti affetti da lombalgia degenerativa con un quadro di iperlordosi, che hanno indossato P+ Pants per un intervallo di tempo giornaliero progressivo per valutare gli effetti nel tempo per un periodo di 3 mesi. Al termine del terzo mese si suggeriva di eseguire un ciclo di fisioterapia.

L’uso progressivo dell’ortesi ha permesso di ottenere una miglior collaborazione da parte dei pazienti. P+ Pants è facilmente utilizzato e già dopo il primo mese di trattamento, porta senza sforzo ad una riduzione della lombalgia e della disabilità percepita e al miglioramento della qualità della vita. Inoltre, si adatta a qualsiasi programma di trattamento riabilitativo. Gli stessi effetti positivi sono stati riscontrati anche in coloro che hanno utilizzato il dispositivo dopo l’intervento chirurgico per patologie del disco o per stenosi vertebrali, con una notevole riduzione del periodo riabilitativo post-operatorio e una maggior soddisfazione. In conclusione, i corsetti Allevia e l'ortesi P+ Pants si sono dimostrati strumenti utili ed efficaci nel trattamento della lombalgia e della lombalgia associata ad iperlordosi.

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