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NUMERO 11
DICEMBRE 2019

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DICEMBRE 2019

INTERVISTA A: Dr. GIANLUCA CASTELLARIN - CHIRURGO ORTOPEDICO
DIRETTORE DELLA SECONDA ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA DELL'OSPEDALE DI SUZZARA S.P.A. (MANTOVA)

Traumi sulla neve:
la spalla è tra le articolazioni
più interessate

In questi casi le ortesi sono indicate nel trattamento di lussazioni scapolo-omerali e acromion claveari.

dr gianluca castellarinLa lussazione della spalla è tra gli infortuni più comuni tra chi pratica sport invernali, ma come si riconosce una lussazione?
E quali sono gli sport più a rischio?

Esistono varie tipologie di lussazione traumatica della spalla. La più frequentemente associata a traumi sulla neve è quella scapolo-omerale antero-inferiore, la più insidiosa e di difficile diagnosi è quella posteriore.
Non meno importante è però la lussazione acromion claveare. In genere, le lussazioni scapolo-omerale e acromion claveare sono causate da trauma diretto, come una caduta sulla spalla o una collisione, ma non sono rari i casi di lussazioni da distorsione o da contraccolpo.
Il paziente con lussazione di spalla scapolo-omerale presenta in genere un dolore vivo e l’incapacità di elevare, ruotare e abdurre la spalla.

A una persona che a seguito di un infortunio sospetta una lussazione della spalla come consiglia di comportarsi?
Qual è l'iter corretto da seguire?

Nel sospetto di una lussazione è sempre bene immobilizzare spalla e arto superiore con un tutore, e inviare con urgenza il paziente presso una struttura sanitaria traumatologica accreditata con radiologia e personale medico specializzato in ortopedia.
La lussazione può, infatti, associarsi alla frattura della testa e/o del collo omerale e può determinare un danno delle strutture vascolo-nervose della spalla.

In ambito chirurgico e post chirurgico come si cura e si tratta oggi una lussazione della spalla? Che tempi di recupero comporta e da cosa dipendono?
L'ausilio delle nuove tecnologie ha portato vantaggi nel trattamento di tali traumi?

In ambito chirurgico, le scelte terapeutiche dipendono da diversi fattori. Di fronte a una prima lussazione scapolo-omerale traumatica in un paziente di età inferiore a 25 anni, consiglio l’intervento chirurgico in artroscopia tramite la reinserzione del cercine glenoideo e plastica capsulare. Le statistiche più aggiornate indicano infatti un elevato rischio di recidiva di lussazione fino a questa età.
Per le lussazioni acromion claveari di terzo o quarto grado, in cui vi è una completa perdita di allineamento tra clavicola e acromion della scapola, consiglio sempre l’intervento chirurgico di allinemento e stabilizzazione. I tempi di recupero variano a seconda della tipologia di intervento.
Una volta eseguito l’intervento è necessaria un’immobilizzazione post-operatoria per almeno 3 o 4 settimane e successivamente non meno di 2 o 3 mesi di riabilitazione fisioterapica. Per tutte le altre tipologie di pazienti e di traumi consiglio sempre l’immobilizzazione con tutore con fascia per almeno 20 giorni, e la successiva valutazione ortopedica.

In che modo i tutori ortopedici FGP possono essere di supporto nel trattamento delle lussazioni della spalla?
Il tutore ortopedico immobilizzante IMB-200N con fascia è indicato nel trattamento di lussazioni scapolo-omerali, dopo la loro riduzione. Vi sono poi tutori di spalla dedicati alla lussazione acromion claveare, che aiutano validamente a mantenere allineata l’articolazione e a favorirne la guarigione.

Parliamo del tutore per la spalla Shoulder Action di FGP: qual è la sua opinione in merito?
Ha a mio avviso una doppia utilità. è adatto e ne consiglio l’utilizzo, sia nella prevenzione di possibili lussazioni della spalla, in special modo in pazienti con lievi instabilità pregresse di spalla o in sportivi a rischio di traumi della spalla medesima, sia nei pazienti operati per instabilità traumatica e non traumatica di spalla o affetti da esiti di lussazioni, che riprendono l’attività sportiva.

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Esistono varie tipologie di lussazione traumatica della spalla. La più frequentemente associata a traumi sulla neve è quella scapolo-omerale antero-inferiore, la più insidiosa e di difficile diagnosi è quella posteriore.
Non meno importante è però la lussazione acromion claveare. In genere, le lussazioni scapolo-omerale e acromion claveare sono causate da trauma diretto, come una caduta sulla spalla o una collisione, ma non sono rari i casi di lussazioni da distorsione o da contraccolpo.
Il paziente con lussazione di spalla scapolo-omerale presenta in genere un dolore vivo e l’incapacità di elevare, ruotare e abdurre la spalla.

A una persona che a seguito di un infortunio sospetta una lussazione della spalla come consiglia di comportarsi?
Qual è l'iter corretto da seguire?

Nel sospetto di una lussazione è sempre bene immobilizzare spalla e arto superiore con un tutore, e inviare con urgenza il paziente presso una struttura sanitaria traumatologica accreditata con radiologia e personale medico specializzato in ortopedia.
La lussazione può, infatti, associarsi alla frattura della testa e/o del collo omerale e può determinare un danno delle strutture vascolo-nervose della spalla.

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In ambito chirurgico, le scelte terapeutiche dipendono da diversi fattori. Di fronte a una prima lussazione scapolo-omerale traumatica in un paziente di età inferiore a 25 anni, consiglio l’intervento chirurgico in artroscopia tramite la reinserzione del cercine glenoideo e plastica capsulare. Le statistiche più aggiornate indicano infatti un elevato rischio di recidiva di lussazione fino a questa età.
Per le lussazioni acromion claveari di terzo o quarto grado, in cui vi è una completa perdita di allineamento tra clavicola e acromion della scapola, consiglio sempre l’intervento chirurgico di allinemento e stabilizzazione. I tempi di recupero variano a seconda della tipologia di intervento.
Una volta eseguito l’intervento è necessaria un’immobilizzazione post-operatoria per almeno 3 o 4 settimane e successivamente non meno di 2 o 3 mesi di riabilitazione fisioterapica. Per tutte le altre tipologie di pazienti e di traumi consiglio sempre l’immobilizzazione con tutore con fascia per almeno 20 giorni, e la successiva valutazione ortopedica.

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Il tutore ortopedico immobilizzante IMB-200N con fascia è indicato nel trattamento di lussazioni scapolo-omerali, dopo la loro riduzione. Vi sono poi tutori di spalla dedicati alla lussazione acromion claveare, che aiutano validamente a mantenere allineata l’articolazione e a favorirne la guarigione.

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Ha a mio avviso una doppia utilità. è adatto e ne consiglio l’utilizzo, sia nella prevenzione di possibili lussazioni della spalla, in special modo in pazienti con lievi instabilità pregresse di spalla o in sportivi a rischio di traumi della spalla medesima, sia nei pazienti operati per instabilità traumatica e non traumatica di spalla o affetti da esiti di lussazioni, che riprendono l’attività sportiva.

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Per le lussazioni acromion claveari di terzo o quarto grado, in cui vi è una completa perdita di allineamento tra clavicola e acromion della scapola, consiglio sempre l’intervento chirurgico di allinemento e stabilizzazione. I tempi di recupero variano a seconda della tipologia di intervento.
Una volta eseguito l’intervento è necessaria un’immobilizzazione post-operatoria per almeno 3 o 4 settimane e successivamente non meno di 2 o 3 mesi di riabilitazione fisioterapica. Per tutte le altre tipologie di pazienti e di traumi consiglio sempre l’immobilizzazione con tutore con fascia per almeno 20 giorni, e la successiva valutazione ortopedica.

In che modo i tutori ortopedici FGP possono essere di supporto nel trattamento delle lussazioni della spalla?
Il tutore ortopedico immobilizzante IMB-200N con fascia è indicato nel trattamento di lussazioni scapolo-omerali, dopo la loro riduzione. Vi sono poi tutori di spalla dedicati alla lussazione acromion claveare, che aiutano validamente a mantenere allineata l’articolazione e a favorirne la guarigione.

Parliamo del tutore per la spalla Shoulder Action di FGP: qual è la sua opinione in merito?
Ha a mio avviso una doppia utilità. è adatto e ne consiglio l’utilizzo, sia nella prevenzione di possibili lussazioni della spalla, in special modo in pazienti con lievi instabilità pregresse di spalla o in sportivi a rischio di traumi della spalla medesima, sia nei pazienti operati per instabilità traumatica e non traumatica di spalla o affetti da esiti di lussazioni, che riprendono l’attività sportiva.

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