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NUMERO 9
DICEMBRE 2018

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NUMERO 9
DICEMBRE 2018

Tutte le funzioni delle ortesi:
parola al tecnico

I tutori rappresentano un'ottima alternativa all'intervento chirurgico ed è importante la loro personalizzazione.

INTERVISTA A: Dr. ANGELO TOSI - TECNICO ORTOPEDICO
PROFESSIONE ORTOPEDIA (VR)

dr angelo tosiCosa lamenta il paziente che soffre di artrosi del ginocchio?
Solitamente il paziente lamenta un dolore articolare diffuso a tutta l’articolazione e di grande intensità, che in molti casi non si attenua nemmeno la notte pur essendo in scarico e non sollecitato.

Quanto è importante l’instaurarsi di una corretta comunicazione con il paziente?
È fondamentale. Dalla conoscenza della patologia, (di norma ben esplicata in un referto medico, indispensabile per lo svolgimento del nostro lavoro), è poi necessaria una buona anamnesi.
Essa deve comprendere la conoscenza di ciò che il paziente ha svolto nella vita e delle sue abitudini. Non solo quindi la patologia, l’età, gli infortuni subiti, ma soprattutto la condizione lavorativa, la pratica sportiva e ciò che viene vissuto ogni giorno. Informazioni che si ottengono solo attraverso una corretta comunicazione tra tecnico ortopedico e paziente.
È un feed-back necessario per acquisire la giusta “credibilità” e conseguente “fiducia” da parte del paziente stesso.

Quali criteri utilizza per consigliare una ginocchiera?
È necessaria una buona conoscenza del paziente, non solo nella patologia ma anche di quella che si configura quale attività sociale. I criteri pertanto variano a seconda di chi si ha di fronte e di cosa si intende ottenere dal percorso riabilitativo.
Solo a questo punto possiamo ipotizzare la scelta secondo le nostre conoscenze e a partire dai materiali che compongono il tutore per il ginocchio. I materiali possono essere di vari tipi, dal neoprene al filato elastico o ai nuovissimi tessuti in nanofibra altamente traspiranti e innovativi.
Importante è anche l’eventuale presenza di aste laterali rigide con snodo policentrico o dinamico, che a loro volta possono essere regolabili oppure no. Siamo quindi di fronte ad una serie di varianti ed è la somma dei diversi elementi che va a comporre il giusto tutore di ginocchio per ognuno di noi.

Qual'è la sua esperienza con la linea FGP OA?
Sono rimasto piacevolmente sorpreso dai modelli Light OA e Soft OA.
Oltre al materiale di composizione, mi ha conquistato la facilità di utilizzo, riscontrata anche dal paziente, che vedendone i riferimenti numerici non ha difficoltà di posizionamento.
Permettono delle correzioni di lieve e media entità con un alto grado di adattamento e aiutano la vestibilità.

INTERVISTA A: Dr. Lorenzo Michelotti - TECNICO ORTOPEDICO
Ortopedia Michelotti (LU)

dr lorenzo michelottiDr. Michelotti, lei è titolare di un’azienda che da oltre 100 anni realizza dispositivi ortopedici su misura e commercializza le migliori ortesi presenti sul mercato.
Qual è la sua esperienza con le ginocchiere per artrosi del ginocchio e in che misura ritiene che possano rivelarsi valide alleate nel trattamento della malattia?
Possono aiutare a ridurre il dolore che spesso comporta?

I tutori ortopedici specifici per le gonartrosi sono di estrema rilevanza terapeutica, non solo riducono il dolore ma sono realisticamente l’unica vera alternativa all’intervento chirurgico di protesi totale o parziale di ginocchio.
Infatti, da tutti gli studi in letteratura si evince che le altre alternative, e cioè la fisiochinesiterapia e i farmaci, lavorano sulla sintomatologia ma non sulla causa.

Che caratteristiche devono avere i tutori per svolgere una corretta funzione a supporto della terapia?
Non credo che i tutori siano un supporto alla terapia ma che costituiscano essi stessi la terapia.
Il supporto eventualmente è la terapia farmacologica o infiltrativa.
Un tutore per gonartrosi deve riuscire a ridurre meccanicamente la deviazione assiale patologica sul piano frontale in maniera da ricreare un minimo spazio sulla rima articolare in compressione: questo è l’obiettivo terapeutico.

Come pensa che si svilupperà il futuro dei dispositivi ortopedici nel trattamento di questi disturbi?
Credo che la grande sfida per il futuro stia nel trovare soluzioni sempre meno invasive e che permettano a noi tecnici ortopedici un’applicabilità e compliance del paziente migliore rispetto alla stato dell’arte.
Come tecnico ortopedico penso sia importante proporre dispositivi su misura per la gestione di pazienti con particolari esigenze.

Qual'è la sua esperienza con la linea FGP OA?
Ritengo che questa nuova linea funzioni bene e sia efficace. Per assi sotto ai 10 gradi è la mia scelta più frequente.

INTERVISTA A: Dr. Cristian Speziale - TECNICO ORTOPEDICO
Centro Ortopedico Nizza (TO)

dr cristian spezialeCon i pazienti affetti da artrosi del ginocchio, come si coordina con le indicazioni di medici ortopedici e fisiatri?
Noi tecnici ortopedici collaboriamo a stretto contatto con l’équipe medica, che ci fornisce un’indicazione terapeutica con una prescizione medica da cui poi individuiamo il corretto tutore in base al tipo di osteoartrosi e alle caratteristiche peculiari di ogni paziente.
Diciamo che c’è uno scambio sinergico tra specialista ortopedico, tecnico, ma anche con il rappresentante che ci fornisce ogni volta la ginocchiera più adatta.

Cosa si aspetta da un tutore ortopedico indicato nel trattamento di questa patologia?
L’aspettativa, mia ma che riscontro anche nel paziente, è la riduzione quasi istantanea del dolore.
Soprattuto nei casi di artrosi monocompartimentale l’uso del tutore consente l’apertura del condilo e la conseguente riduzione del dolore.

Qual'è la sua esperienza con la linea FGP OA?
Ciò che emerge è il loro essere meno invasivi, anche a livello ottico.
L’ingombro è incredibilmente ridotto e a livello tecnico apprezzo come sono stati studiati e sviluppati.

Tutte le funzioni delle ortesi: parola al tecnico

I tutori rappresentano un'ottima alternativa all'intervento chirurgico ed è importante la loro personalizzazione.

INTERVISTA A: Dr. ANGELO TOSI - TECNICO ORTOPEDICO
PROFESSIONE ORTOPEDIA (VR)

dr angelo tosiCosa lamenta il paziente che soffre di artrosi del ginocchio?
Solitamente il paziente lamenta un dolore articolare diffuso a tutta l’articolazione e di grande intensità, che in molti casi non si attenua nemmeno la notte pur essendo in scarico e non sollecitato.

Quanto è importante l’instaurarsi di una corretta comunicazione con il paziente?
È fondamentale. Dalla conoscenza della patologia, (di norma ben esplicata in un referto medico, indispensabile per lo svolgimento del nostro lavoro), è poi necessaria una buona anamnesi.
Essa deve comprendere la conoscenza di ciò che il paziente ha svolto nella vita e delle sue abitudini. Non solo quindi la patologia, l’età, gli infortuni subiti, ma soprattutto la condizione lavorativa, la pratica sportiva e ciò che viene vissuto ogni giorno. Informazioni che si ottengono solo attraverso una corretta comunicazione tra tecnico ortopedico e paziente.
È un feed-back necessario per acquisire la giusta “credibilità” e conseguente “fiducia” da parte del paziente stesso.

Quali criteri utilizza per consigliare una ginocchiera?
È necessaria una buona conoscenza del paziente, non solo nella patologia ma anche di quella che si configura quale attività sociale. I criteri pertanto variano a seconda di chi si ha di fronte e di cosa si intende ottenere dal percorso riabilitativo.
Solo a questo punto possiamo ipotizzare la scelta secondo le nostre conoscenze e a partire dai materiali che compongono il tutore per il ginocchio. I materiali possono essere di vari tipi, dal neoprene al filato elastico o ai nuovissimi tessuti in nanofibra altamente traspiranti e innovativi.
Importante è anche l’eventuale presenza di aste laterali rigide con snodo policentrico o dinamico, che a loro volta possono essere regolabili oppure no. Siamo quindi di fronte ad una serie di varianti ed è la somma dei diversi elementi che va a comporre il giusto tutore di ginocchio per ognuno di noi.

Qual'è la sua esperienza con la linea FGP OA?
Sono rimasto piacevolmente sorpreso dai modelli Light OA e Soft OA.
Oltre al materiale di composizione, mi ha conquistato la facilità di utilizzo, riscontrata anche dal paziente, che vedendone i riferimenti numerici non ha difficoltà di posizionamento.
Permettono delle correzioni di lieve e media entità con un alto grado di adattamento e aiutano la vestibilità.

INTERVISTA A: Dr. Lorenzo Michelotti - TECNICO ORTOPEDICO
Ortopedia Michelotti (LU)

dr lorenzo michelottiDr. Michelotti, lei è titolare di un’azienda che da oltre 100 anni realizza dispositivi ortopedici su misura e commercializza le migliori ortesi presenti sul mercato.
Qual è la sua esperienza con le ginocchiere per artrosi del ginocchio e in che misura ritiene che possano rivelarsi valide alleate nel trattamento della malattia?
Possono aiutare a ridurre il dolore che spesso comporta?

I tutori ortopedici specifici per le gonartrosi sono di estrema rilevanza terapeutica, non solo riducono il dolore ma sono realisticamente l’unica vera alternativa all’intervento chirurgico di protesi totale o parziale di ginocchio.
Infatti, da tutti gli studi in letteratura si evince che le altre alternative, e cioè la fisiochinesiterapia e i farmaci, lavorano sulla sintomatologia ma non sulla causa.

Che caratteristiche devono avere i tutori per svolgere una corretta funzione a supporto della terapia?
Non credo che i tutori siano un supporto alla terapia ma che costituiscano essi stessi la terapia.
Il supporto eventualmente è la terapia farmacologica o infiltrativa.
Un tutore per gonartrosi deve riuscire a ridurre meccanicamente la deviazione assiale patologica sul piano frontale in maniera da ricreare un minimo spazio sulla rima articolare in compressione: questo è l’obiettivo terapeutico.

Come pensa che si svilupperà il futuro dei dispositivi ortopedici nel trattamento di questi disturbi?
Credo che la grande sfida per il futuro stia nel trovare soluzioni sempre meno invasive e che permettano a noi tecnici ortopedici un’applicabilità e compliance del paziente migliore rispetto alla stato dell’arte.
Come tecnico ortopedico penso sia importante proporre dispositivi su misura per la gestione di pazienti con particolari esigenze.

Qual'è la sua esperienza con la linea FGP OA?
Ritengo che questa nuova linea funzioni bene e sia efficace. Per assi sotto ai 10 gradi è la mia scelta più frequente.

INTERVISTA A: Dr. Cristian Speziale - TECNICO ORTOPEDICO
Centro Ortopedico Nizza (TO)

dr cristian spezialeCon i pazienti affetti da artrosi del ginocchio, come si coordina con le indicazioni di medici ortopedici e fisiatri?
Noi tecnici ortopedici collaboriamo a stretto contatto con l’équipe medica, che ci fornisce un’indicazione terapeutica con una prescizione medica da cui poi individuiamo il corretto tutore in base al tipo di osteoartrosi e alle caratteristiche peculiari di ogni paziente.
Diciamo che c’è uno scambio sinergico tra specialista ortopedico, tecnico, ma anche con il rappresentante che ci fornisce ogni volta la ginocchiera più adatta.

Cosa si aspetta da un tutore ortopedico indicato nel trattamento di questa patologia?
L’aspettativa, mia ma che riscontro anche nel paziente, è la riduzione quasi istantanea del dolore.
Soprattuto nei casi di artrosi monocompartimentale l’uso del tutore consente l’apertura del condilo e la conseguente riduzione del dolore.

Qual'è la sua esperienza con la linea FGP OA?
Ciò che emerge è il loro essere meno invasivi, anche a livello ottico.
L’ingombro è incredibilmente ridotto e a livello tecnico apprezzo come sono stati studiati e sviluppati.

Tutte le funzioni delle ortesi: parola al tecnico

I tutori rappresentano un'ottima alternativa all'intervento chirurgico ed è importante la loro personalizzazione.

INTERVISTA A: Dr. ANGELO TOSI - TECNICO ORTOPEDICO
PROFESSIONE ORTOPEDIA (VR)

dr angelo tosiCosa lamenta il paziente che soffre di artrosi del ginocchio?
Solitamente il paziente lamenta un dolore articolare diffuso a tutta l’articolazione e di grande intensità, che in molti casi non si attenua nemmeno la notte pur essendo in scarico e non sollecitato.

Quanto è importante l’instaurarsi di una corretta comunicazione con il paziente?
È fondamentale. Dalla conoscenza della patologia, (di norma ben esplicata in un referto medico, indispensabile per lo svolgimento del nostro lavoro), è poi necessaria una buona anamnesi.
Essa deve comprendere la conoscenza di ciò che il paziente ha svolto nella vita e delle sue abitudini. Non solo quindi la patologia, l’età, gli infortuni subiti, ma soprattutto la condizione lavorativa, la pratica sportiva e ciò che viene vissuto ogni giorno. Informazioni che si ottengono solo attraverso una corretta comunicazione tra tecnico ortopedico e paziente.
È un feed-back necessario per acquisire la giusta “credibilità” e conseguente “fiducia” da parte del paziente stesso.

Quali criteri utilizza per consigliare una ginocchiera?
È necessaria una buona conoscenza del paziente, non solo nella patologia ma anche di quella che si configura quale attività sociale. I criteri pertanto variano a seconda di chi si ha di fronte e di cosa si intende ottenere dal percorso riabilitativo.
Solo a questo punto possiamo ipotizzare la scelta secondo le nostre conoscenze e a partire dai materiali che compongono il tutore per il ginocchio. I materiali possono essere di vari tipi, dal neoprene al filato elastico o ai nuovissimi tessuti in nanofibra altamente traspiranti e innovativi.
Importante è anche l’eventuale presenza di aste laterali rigide con snodo policentrico o dinamico, che a loro volta possono essere regolabili oppure no. Siamo quindi di fronte ad una serie di varianti ed è la somma dei diversi elementi che va a comporre il giusto tutore di ginocchio per ognuno di noi.

Qual'è la sua esperienza con la linea FGP OA?
Sono rimasto piacevolmente sorpreso dai modelli Light OA e Soft OA.
Oltre al materiale di composizione, mi ha conquistato la facilità di utilizzo, riscontrata anche dal paziente, che vedendone i riferimenti numerici non ha difficoltà di posizionamento.
Permettono delle correzioni di lieve e media entità con un alto grado di adattamento e aiutano la vestibilità.

INTERVISTA A: Dr. Lorenzo Michelotti - TECNICO ORTOPEDICO
Ortopedia Michelotti (LU)

dr lorenzo michelottiDr. Michelotti, lei è titolare di un’azienda che da oltre 100 anni realizza dispositivi ortopedici su misura e commercializza le migliori ortesi presenti sul mercato.
Qual è la sua esperienza con le ginocchiere per artrosi del ginocchio e in che misura ritiene che possano rivelarsi valide alleate nel trattamento della malattia?
Possono aiutare a ridurre il dolore che spesso comporta?

I tutori ortopedici specifici per le gonartrosi sono di estrema rilevanza terapeutica, non solo riducono il dolore ma sono realisticamente l’unica vera alternativa all’intervento chirurgico di protesi totale o parziale di ginocchio.
Infatti, da tutti gli studi in letteratura si evince che le altre alternative, e cioè la fisiochinesiterapia e i farmaci, lavorano sulla sintomatologia ma non sulla causa.

Che caratteristiche devono avere i tutori per svolgere una corretta funzione a supporto della terapia?
Non credo che i tutori siano un supporto alla terapia ma che costituiscano essi stessi la terapia.
Il supporto eventualmente è la terapia farmacologica o infiltrativa.
Un tutore per gonartrosi deve riuscire a ridurre meccanicamente la deviazione assiale patologica sul piano frontale in maniera da ricreare un minimo spazio sulla rima articolare in compressione: questo è l’obiettivo terapeutico.

Come pensa che si svilupperà il futuro dei dispositivi ortopedici nel trattamento di questi disturbi?
Credo che la grande sfida per il futuro stia nel trovare soluzioni sempre meno invasive e che permettano a noi tecnici ortopedici un’applicabilità e compliance del paziente migliore rispetto alla stato dell’arte.
Come tecnico ortopedico penso sia importante proporre dispositivi su misura per la gestione di pazienti con particolari esigenze.

Qual'è la sua esperienza con la linea FGP OA?
Ritengo che questa nuova linea funzioni bene e sia efficace. Per assi sotto ai 10 gradi è la mia scelta più frequente.

INTERVISTA A: Dr. Cristian Speziale - TECNICO ORTOPEDICO
Centro Ortopedico Nizza (TO)

dr cristian spezialeCon i pazienti affetti da artrosi del ginocchio, come si coordina con le indicazioni di medici ortopedici e fisiatri?
Noi tecnici ortopedici collaboriamo a stretto contatto con l’équipe medica, che ci fornisce un’indicazione terapeutica con una prescizione medica da cui poi individuiamo il corretto tutore in base al tipo di osteoartrosi e alle caratteristiche peculiari di ogni paziente.
Diciamo che c’è uno scambio sinergico tra specialista ortopedico, tecnico, ma anche con il rappresentante che ci fornisce ogni volta la ginocchiera più adatta.

Cosa si aspetta da un tutore ortopedico indicato nel trattamento di questa patologia?
L’aspettativa, mia ma che riscontro anche nel paziente, è la riduzione quasi istantanea del dolore.
Soprattuto nei casi di artrosi monocompartimentale l’uso del tutore consente l’apertura del condilo e la conseguente riduzione del dolore.

Qual'è la sua esperienza con la linea FGP OA?
Ciò che emerge è il loro essere meno invasivi, anche a livello ottico.
L’ingombro è incredibilmente ridotto e a livello tecnico apprezzo come sono stati studiati e sviluppati.