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NUMERO 17
DICEMBRE 2023

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DICEMBRE 2023

Con spalle forti e grande difesa si va a canestro

“Cosa amo della pallacanestro? È fulminea. Ma per proteggere il pallone si tende a stare “chiusi”. La maglia posturale di Fgp mi ha aiutato”.

Galeotto fu il judo, in ambito sportivo. Alessandro Ciotti, 22 anni, cestista milanese in forze alla Cmb di Rho, in serie D, da bambino praticava le arti marziali. Ma nella stessa palestra si tenevano anche gli allenamenti della pallacanestro. E lui, mentre era in attesa di salire sul tatami, sbirciava rapito quel susseguirsi incalzante di palleggi, lanci, fughe e rincorse che facevano scricchiolare il parquet.

Tanto bastò a farle capire che quella era la disciplina sportiva che voleva davvero praticare, non è vero?
Sì, avevo dieci anni. Rimasi subito affascinato e chiesi ai miei genitori se potevano iscrivermi. Da allora in poi, non ho mai smesso di giocare a pallacanestro; uno sport che tuttora continua a regalarmi grandi emozioni.

Cosa la colpì, del basket, e cosa ancora oggi apprezza di più?
Per cominciare, l’imprevedibilità: è un gioco con dinamiche molto veloci, a tratti fulminee. Durante la partita, ci sono pochissimi attimi in cui si può abbassare la guardia; dall’inizio alla fine, si deve continuamente prestare attenzione alle mosse dell’avversario, trovare varchi per avvicinarsi al canestro e difendere la propria metà campo.

Cos’altro la affascina di questa disciplina?
La fisicità è un altro tratto distintivo. È una caratteristica che solitamente viene attribuita più ad altri sport, primo fra tutti il rugby; eppure anche la pallacanestro può essere definita ad alto contatto, perché bisogna farsi largo e difendere il pallone, una volta conquistato, mentre tutti i giocatori continuano a correre.

Velocità e fisicità: elementi che fanno del basket uno sport appassionante, ma anche a rischio infortuni...
Sì, le parti del corpo che ne risentono di più sono le caviglie e le ginocchia; oppure si subiscono strappi e stiramenti agli arti superiori e inferiori. Ma non solo. Le caratteristiche del gioco fanno sì che a volte si tenda ad assumere una postura scorretta e, alla lunga, questo può far emergere vari fastidi.

Anche Lei ha riscontrato il problema: ce lo potrebbe descrivere?
Nel basket occorre difendere il pallone, quindi si tende a “stare chiusi”, arcuando le spalle. In uno sport di velocità e contatto, come questo, la posizione serve anche per ammortizzare meglio gli urti con gli avversari e a mantenere l’equilibrio. Però, con il passare del tempo, si iniziano a percepire tensioni alla parte superiore del busto, spalle, collo e schiena.

Per questo motivo Lei ha scelto di indossare la maglia posturale di Fgp: un tutore di tipo correttivo.
Esatto. La maglia si indossa sotto la divisa e aiuta a mantenere una postura corretta. Il tessuto presenta, nella zona delle spalle e in quella alta della schiena una trama diversa, più spessa e tenace, che va a contrastare la chiusura della posizione. Ho utilizzato la maglia tutto l’inverno scorso e mi sono trovato molto bene. All’inizio si sente un po’ “tirare” all’altezza delle spalle. Ma, dopo poco tempo, ci si abitua e non si percepisce più nulla; ci si può muovere con la massima naturalezza. La mia esperienza con il prodotto è assolutamente positiva.

Editoriale

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Rocco Ferrari, medico sportivo delle Zebre, e Moreno Fabbrica, presidente dei Redskins, raccontano il mondo della palla ovale. Spirito di squadra, disciplina e alta preparazione atletica. Ma quando il gioco si fa duro, vengono in aiuto i tutori Fgp. Sul fronte salute: le donne vivono di più ma si ammalano più degli uomini.

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Galeotto fu il judo, in ambito sportivo. Alessandro Ciotti, 22 anni, cestista milanese in forze alla Cmb di Rho, in serie D, da bambino praticava le arti marziali. Ma nella stessa palestra si tenevano anche gli allenamenti della pallacanestro. E lui, mentre era in attesa di salire sul tatami, sbirciava rapito quel susseguirsi incalzante di palleggi, lanci, fughe e rincorse che facevano scricchiolare il parquet.

Tanto bastò a farle capire che quella era la disciplina sportiva che voleva davvero praticare, non è vero?
Sì, avevo dieci anni. Rimasi subito affascinato e chiesi ai miei genitori se potevano iscrivermi. Da allora in poi, non ho mai smesso di giocare a pallacanestro; uno sport che tuttora continua a regalarmi grandi emozioni.

Cosa la colpì, del basket, e cosa ancora oggi apprezza di più?
Per cominciare, l’imprevedibilità: è un gioco con dinamiche molto veloci, a tratti fulminee. Durante la partita, ci sono pochissimi attimi in cui si può abbassare la guardia; dall’inizio alla fine, si deve continuamente prestare attenzione alle mosse dell’avversario, trovare varchi per avvicinarsi al canestro e difendere la propria metà campo.

Cos’altro la affascina di questa disciplina?
La fisicità è un altro tratto distintivo. È una caratteristica che solitamente viene attribuita più ad altri sport, primo fra tutti il rugby; eppure anche la pallacanestro può essere definita ad alto contatto, perché bisogna farsi largo e difendere il pallone, una volta conquistato, mentre tutti i giocatori continuano a correre.

Velocità e fisicità: elementi che fanno del basket uno sport appassionante, ma anche a rischio infortuni...
Sì, le parti del corpo che ne risentono di più sono le caviglie e le ginocchia; oppure si subiscono strappi e stiramenti agli arti superiori e inferiori. Ma non solo. Le caratteristiche del gioco fanno sì che a volte si tenda ad assumere una postura scorretta e, alla lunga, questo può far emergere vari fastidi.

Anche Lei ha riscontrato il problema: ce lo potrebbe descrivere?
Nel basket occorre difendere il pallone, quindi si tende a “stare chiusi”, arcuando le spalle. In uno sport di velocità e contatto, come questo, la posizione serve anche per ammortizzare meglio gli urti con gli avversari e a mantenere l’equilibrio. Però, con il passare del tempo, si iniziano a percepire tensioni alla parte superiore del busto, spalle, collo e schiena.

Per questo motivo Lei ha scelto di indossare la maglia posturale di Fgp: un tutore di tipo correttivo.
Esatto. La maglia si indossa sotto la divisa e aiuta a mantenere una postura corretta. Il tessuto presenta, nella zona delle spalle e in quella alta della schiena una trama diversa, più spessa e tenace, che va a contrastare la chiusura della posizione. Ho utilizzato la maglia tutto l’inverno scorso e mi sono trovato molto bene. All’inizio si sente un po’ “tirare” all’altezza delle spalle. Ma, dopo poco tempo, ci si abitua e non si percepisce più nulla; ci si può muovere con la massima naturalezza. La mia esperienza con il prodotto è assolutamente positiva.

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Tanto bastò a farle capire che quella era la disciplina sportiva che voleva davvero praticare, non è vero?
Sì, avevo dieci anni. Rimasi subito affascinato e chiesi ai miei genitori se potevano iscrivermi. Da allora in poi, non ho mai smesso di giocare a pallacanestro; uno sport che tuttora continua a regalarmi grandi emozioni.

Cosa la colpì, del basket, e cosa ancora oggi apprezza di più?
Per cominciare, l’imprevedibilità: è un gioco con dinamiche molto veloci, a tratti fulminee. Durante la partita, ci sono pochissimi attimi in cui si può abbassare la guardia; dall’inizio alla fine, si deve continuamente prestare attenzione alle mosse dell’avversario, trovare varchi per avvicinarsi al canestro e difendere la propria metà campo.

Cos’altro la affascina di questa disciplina?
La fisicità è un altro tratto distintivo. È una caratteristica che solitamente viene attribuita più ad altri sport, primo fra tutti il rugby; eppure anche la pallacanestro può essere definita ad alto contatto, perché bisogna farsi largo e difendere il pallone, una volta conquistato, mentre tutti i giocatori continuano a correre.

Velocità e fisicità: elementi che fanno del basket uno sport appassionante, ma anche a rischio infortuni...
Sì, le parti del corpo che ne risentono di più sono le caviglie e le ginocchia; oppure si subiscono strappi e stiramenti agli arti superiori e inferiori. Ma non solo. Le caratteristiche del gioco fanno sì che a volte si tenda ad assumere una postura scorretta e, alla lunga, questo può far emergere vari fastidi.

Anche Lei ha riscontrato il problema: ce lo potrebbe descrivere?
Nel basket occorre difendere il pallone, quindi si tende a “stare chiusi”, arcuando le spalle. In uno sport di velocità e contatto, come questo, la posizione serve anche per ammortizzare meglio gli urti con gli avversari e a mantenere l’equilibrio. Però, con il passare del tempo, si iniziano a percepire tensioni alla parte superiore del busto, spalle, collo e schiena.

Per questo motivo Lei ha scelto di indossare la maglia posturale di Fgp: un tutore di tipo correttivo.
Esatto. La maglia si indossa sotto la divisa e aiuta a mantenere una postura corretta. Il tessuto presenta, nella zona delle spalle e in quella alta della schiena una trama diversa, più spessa e tenace, che va a contrastare la chiusura della posizione. Ho utilizzato la maglia tutto l’inverno scorso e mi sono trovato molto bene. All’inizio si sente un po’ “tirare” all’altezza delle spalle. Ma, dopo poco tempo, ci si abitua e non si percepisce più nulla; ci si può muovere con la massima naturalezza. La mia esperienza con il prodotto è assolutamente positiva.

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Rocco Ferrari, medico sportivo delle Zebre, e Moreno Fabbrica, presidente dei Redskins, raccontano il mondo della palla ovale. Spirito di squadra, disciplina e alta preparazione atletica. Ma quando il gioco si fa duro, vengono in aiuto i tutori Fgp. Sul fronte salute: le donne vivono di più ma si ammalano più degli uomini.

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