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NUMERO 16
DICEMBRE 2022

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NUMERO 16
DICEMBRE 2022

L'importanza di fare rete:
la partnership tra la Fondazione per l'Osteoporosi Onlus e l'azienda FGP per sostenere la ricerca

Ad aggiudicarsi il primo bando rivolto a ricercatori under 35 è la dott.ssa Virginia Veronica Visconti del Policlinico Tor Vergata di Roma, con uno studio innovativo sulla "Clasterina", riconosciuto a livello internazionale e pubblicato sulla prestigiosa rivista Genes.

Con il supporto di FGP, la Fondazione per l’Osteoporosi Onlus ha lanciato a luglio un bando biennale (2022-2023) per due borse di studio del valore di 5.000 euro ciascuna, rivolte a giovani ricercatori e ricercatrici di età inferiore ai 35 anni che hanno prodotto studi innovativi riconosciuti a livello internazionale in materia di osteoporosi. Il bando si inserisce nell’ambito della partnership siglata tra la Onlus nazionale presieduta dal prof. Giancarlo Isaia e FGP, due eccellenze italiane che per il prossimo biennio hanno attivato una sinergia a partire dall'assegnazione di bandi di ricerca con l'obiettivo di sostenere l'attività scientifica e di sensibilizzazione sull’osteoporosi, malattia ad alto impatto sociale, che interessa milioni di persone e in particolar modo le donne, con numeri in continua crescita.

A vincere la prima delle due borse di studio del valore di 5.000 euro è stata la dott.ssa Virginia Veronica Visconti, ricercatrice in Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale - sezione di Ortopedia, del Laboratorio dell’Osso del Policlinico Tor Vergata di Roma. Fra i progetti presentati, quello più innovativo riconosciuto a livello internazionale in materia di osteoporosi è risultato il suo, dal titolo “Deregulated Clusterin as a marker of bone fragility: new insights into the pathophysiology of Osteoporosis”, pubblicato nel 2022 sulla prestigiosa rivista Genes.

"Il bando biennale intende premiare giovani ricercatori che abbiano fornito negli ultimi anni importanti contributi scientifici, utili a una gestione più adeguata della malattia"

La commissione, composta dal prof. Giancarlo Isaia, dal prof. Carlo Campagnoli e dalla prof.ssa Patrizia D’Amelio, componenti del comitato scientifico della Fondazione per l’Osteoporosi Onlus, ha considerato sia l’originalità e la traslazionalità dei lavori scientifici, sia la levatura scientifica dei candidati e del loro gruppo di ricerca, con particolare attenzione alla possibilità di utilizzare i dati ottenuti nella pratica clinica. Il lavoro vincitore del concorso ha dimostrato l’importanza della Clasterina, una glicoproteina che gioca un ruolo chiave nello sviluppo di molte malattie, ed anche nella compromissione dei tessuti muscolare e scheletrico, ritrovandola, in pazienti osteoporotici, ridotta nel sangue ed elevata negli osteociti e negli osteoblasti.

“Mi preme sottolineare l’importanza del contributo scientifico premiato, utile a una gestione più adeguata della malattia, ed esprimo la soddisfazione per aver potuto contribuire, in una virtuosa partnership con l’azienda FGP, al supporto alla ricerca scientifica svolta da una giovane e promettente ricercatrice” – dichiara il prof. Giancarlo Isaia, Presidente della Fondazione per l'Osteoporosi Onlus.

“Come azienda che fa del “benessere in continua evoluzione” la propria filosofia, siamo onorati e felici di aver sostenuto un concorso ideato per premiare i migliori giovani talenti e la loro attività di ricerca nell’ambito della osteoporosi: una malattia a cui, come FGP, destiniamo da oltre 20 anni significativi investimenti e a cui dedichiamo lo sviluppo di tutori che affiancano le terapie mediche nel migliorare la qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti.” – affermano Moreno Ferrigolo e Alberto Turrini, soci fondatori dell'azienda FGP.


INTERVISTA ALLA DOTT.SSA VIRGINIA VERONICA VISCONTI, RICERCATRICE DELL'UNIVERSITà TOR VERGATA DI ROMA

dott-virginia-veronica-viscontiDott.ssa Visconti, vincitrice del bando, che cosa rappresentano opportunità come questa per giovani ricercatori come lei? Opportunità come queste rappresentano una grande occasione per mettere in luce le ultime evidenze scientifiche ottenute da tanti giovani ricercatori. Oltre ad essere enorme motivo di orgoglio per me e per il gruppo di cui faccio parte, tale vincita rappresenta più concretamente la possibilità di un ampliamento del nostro lavoro scientifico e un piccolo passo avanti nella strada della ricerca, che come sappiamo, ad oggi, è piuttosto tortuosa, soprattutto per noi giovani. A tal proposito, ci tengo a sottolineare la presenza di ben quattro giovani ricercatori tra gli autori del manoscritto sulla Clasterina, che collaborano attivamente con me nello studio dei meccanismi fisiopatologici del metabolismo osseo nell'osteoporosi.

Chi pensa dovrebbe aiutare e sostenere la ricerca in maniera sistematica?
Penso che la pandemia che ci ha travolti, oltre agli eventi avversi, abbia portato con sé anche un innalzamento di quelli che sono i valori scientifici e l'importanza della ricerca nel mondo di oggi. Siamo in un'epoca in cui abbiamo la preparazione e i mezzi per condurre grandi scoperte nell'ambito della prevenzione, monitoraggio e terapia delle patologie che ci affliggono. Fortunatamente, esistono fondazioni come la Fondazione per l'Osteoporosi Onlus che mi ha premiata, che concretamente comprendono la necessità che ha il paese di fare ricerca. E qui colgo l'occasione per ringraziare il presidente prof. Giancarlo Isaia e tutto il comitato scientifico della Fondazione per l'Osteoporosi Onlus, unitamente a FGP srl. Credo sia essenziale una crescente cooperazione, in Italia e all'estero, tra fondazioni, associazioni e aziende private, aziende farmaceutiche e ospedaliere nel supportare in maniera sinergica progetti di ricerca mirati alla comprensione approfondita di patologie, spesso legate anche a problematiche socio-economiche significative come l'osteoporosi.

Quali sono i suoi sogni di ricercatrice anche in rapporto alla malattia di cui si occupa, l'osteoporosi? Cosa si augura per il futuro?
Qui vorrei portare avanti un immenso ringraziamento al prof. Umberto Tarantino, che mi ha permesso di far capolino nel mondo "osteoporosi". Grazie ai suoi insegnamenti e alla passione che nutre verso quelli che sono i meccanismi sottostanti tale patologia, ha permesso a me di condurre diversi studi che hanno prodotto contributi scientifici a impatto internazionale, motivo di grande orgoglio. I miei sogni da ricercatrice specializzata nella sezione genetica, sono racchiusi nella caratterizzazione completa di tutti i fattori predisponenti la fragilità ossea, dalla variabilità genetica ai meccanismi epigenetici, e unitamente ad essi, l'identificazione di un biomarcatore per la diagnosi precoce della patologia e/o dell'evento fratturato. Per il futuro mi auguro di continuare a fare ricerca, e di portare avanti con lo stesso entusiasmo e passione questo meraviglioso percorso di continua scoperta.

Editoriale

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Insieme ai titolari dell'azienda FGP, Moreno Ferrigolo e Alberto Turrini, abbiamo ripercorso questo ultimo anno, tra ostacoli e soddisfazioni, obiettivi e nuove partnership, allargando lo sguardo anche al futuro e ai progetti in serbo per il 2023.

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Con il supporto di FGP, la Fondazione per l’Osteoporosi Onlus ha lanciato a luglio un bando biennale (2022-2023) per due borse di studio del valore di 5.000 euro ciascuna, rivolte a giovani ricercatori e ricercatrici di età inferiore ai 35 anni che hanno prodotto studi innovativi riconosciuti a livello internazionale in materia di osteoporosi. Il bando si inserisce nell’ambito della partnership siglata tra la Onlus nazionale presieduta dal prof. Giancarlo Isaia e FGP, due eccellenze italiane che per il prossimo biennio hanno attivato una sinergia a partire dall'assegnazione di bandi di ricerca con l'obiettivo di sostenere l'attività scientifica e di sensibilizzazione sull’osteoporosi, malattia ad alto impatto sociale, che interessa milioni di persone e in particolar modo le donne, con numeri in continua crescita.

A vincere la prima delle due borse di studio del valore di 5.000 euro è stata la dott.ssa Virginia Veronica Visconti, ricercatrice in Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale - sezione di Ortopedia, del Laboratorio dell’Osso del Policlinico Tor Vergata di Roma. Fra i progetti presentati, quello più innovativo riconosciuto a livello internazionale in materia di osteoporosi è risultato il suo, dal titolo “Deregulated Clusterin as a marker of bone fragility: new insights into the pathophysiology of Osteoporosis”, pubblicato nel 2022 sulla prestigiosa rivista Genes.

"Il bando biennale intende premiare giovani ricercatori che abbiano fornito negli ultimi anni importanti contributi scientifici, utili a una gestione più adeguata della malattia"

La commissione, composta dal prof. Giancarlo Isaia, dal prof. Carlo Campagnoli e dalla prof.ssa Patrizia D’Amelio, componenti del comitato scientifico della Fondazione per l’Osteoporosi Onlus, ha considerato sia l’originalità e la traslazionalità dei lavori scientifici, sia la levatura scientifica dei candidati e del loro gruppo di ricerca, con particolare attenzione alla possibilità di utilizzare i dati ottenuti nella pratica clinica. Il lavoro vincitore del concorso ha dimostrato l’importanza della Clasterina, una glicoproteina che gioca un ruolo chiave nello sviluppo di molte malattie, ed anche nella compromissione dei tessuti muscolare e scheletrico, ritrovandola, in pazienti osteoporotici, ridotta nel sangue ed elevata negli osteociti e negli osteoblasti.

“Mi preme sottolineare l’importanza del contributo scientifico premiato, utile a una gestione più adeguata della malattia, ed esprimo la soddisfazione per aver potuto contribuire, in una virtuosa partnership con l’azienda FGP, al supporto alla ricerca scientifica svolta da una giovane e promettente ricercatrice” – dichiara il prof. Giancarlo Isaia, Presidente della Fondazione per l'Osteoporosi Onlus.

“Come azienda che fa del “benessere in continua evoluzione” la propria filosofia, siamo onorati e felici di aver sostenuto un concorso ideato per premiare i migliori giovani talenti e la loro attività di ricerca nell’ambito della osteoporosi: una malattia a cui, come FGP, destiniamo da oltre 20 anni significativi investimenti e a cui dedichiamo lo sviluppo di tutori che affiancano le terapie mediche nel migliorare la qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti.” – affermano Moreno Ferrigolo e Alberto Turrini, soci fondatori dell'azienda FGP.


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dott-virginia-veronica-viscontiDott.ssa Visconti, vincitrice del bando, che cosa rappresentano opportunità come questa per giovani ricercatori come lei? Opportunità come queste rappresentano una grande occasione per mettere in luce le ultime evidenze scientifiche ottenute da tanti giovani ricercatori. Oltre ad essere enorme motivo di orgoglio per me e per il gruppo di cui faccio parte, tale vincita rappresenta più concretamente la possibilità di un ampliamento del nostro lavoro scientifico e un piccolo passo avanti nella strada della ricerca, che come sappiamo, ad oggi, è piuttosto tortuosa, soprattutto per noi giovani. A tal proposito, ci tengo a sottolineare la presenza di ben quattro giovani ricercatori tra gli autori del manoscritto sulla Clasterina, che collaborano attivamente con me nello studio dei meccanismi fisiopatologici del metabolismo osseo nell'osteoporosi.

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Penso che la pandemia che ci ha travolti, oltre agli eventi avversi, abbia portato con sé anche un innalzamento di quelli che sono i valori scientifici e l'importanza della ricerca nel mondo di oggi. Siamo in un'epoca in cui abbiamo la preparazione e i mezzi per condurre grandi scoperte nell'ambito della prevenzione, monitoraggio e terapia delle patologie che ci affliggono. Fortunatamente, esistono fondazioni come la Fondazione per l'Osteoporosi Onlus che mi ha premiata, che concretamente comprendono la necessità che ha il paese di fare ricerca. E qui colgo l'occasione per ringraziare il presidente prof. Giancarlo Isaia e tutto il comitato scientifico della Fondazione per l'Osteoporosi Onlus, unitamente a FGP srl. Credo sia essenziale una crescente cooperazione, in Italia e all'estero, tra fondazioni, associazioni e aziende private, aziende farmaceutiche e ospedaliere nel supportare in maniera sinergica progetti di ricerca mirati alla comprensione approfondita di patologie, spesso legate anche a problematiche socio-economiche significative come l'osteoporosi.

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Con il supporto di FGP, la Fondazione per l’Osteoporosi Onlus ha lanciato a luglio un bando biennale (2022-2023) per due borse di studio del valore di 5.000 euro ciascuna, rivolte a giovani ricercatori e ricercatrici di età inferiore ai 35 anni che hanno prodotto studi innovativi riconosciuti a livello internazionale in materia di osteoporosi. Il bando si inserisce nell’ambito della partnership siglata tra la Onlus nazionale presieduta dal prof. Giancarlo Isaia e FGP, due eccellenze italiane che per il prossimo biennio hanno attivato una sinergia a partire dall'assegnazione di bandi di ricerca con l'obiettivo di sostenere l'attività scientifica e di sensibilizzazione sull’osteoporosi, malattia ad alto impatto sociale, che interessa milioni di persone e in particolar modo le donne, con numeri in continua crescita.

A vincere la prima delle due borse di studio del valore di 5.000 euro è stata la dott.ssa Virginia Veronica Visconti, ricercatrice in Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale - sezione di Ortopedia, del Laboratorio dell’Osso del Policlinico Tor Vergata di Roma. Fra i progetti presentati, quello più innovativo riconosciuto a livello internazionale in materia di osteoporosi è risultato il suo, dal titolo “Deregulated Clusterin as a marker of bone fragility: new insights into the pathophysiology of Osteoporosis”, pubblicato nel 2022 sulla prestigiosa rivista Genes.

"Il bando biennale intende premiare giovani ricercatori che abbiano fornito negli ultimi anni importanti contributi scientifici, utili a una gestione più adeguata della malattia"

La commissione, composta dal prof. Giancarlo Isaia, dal prof. Carlo Campagnoli e dalla prof.ssa Patrizia D’Amelio, componenti del comitato scientifico della Fondazione per l’Osteoporosi Onlus, ha considerato sia l’originalità e la traslazionalità dei lavori scientifici, sia la levatura scientifica dei candidati e del loro gruppo di ricerca, con particolare attenzione alla possibilità di utilizzare i dati ottenuti nella pratica clinica. Il lavoro vincitore del concorso ha dimostrato l’importanza della Clasterina, una glicoproteina che gioca un ruolo chiave nello sviluppo di molte malattie, ed anche nella compromissione dei tessuti muscolare e scheletrico, ritrovandola, in pazienti osteoporotici, ridotta nel sangue ed elevata negli osteociti e negli osteoblasti.

“Mi preme sottolineare l’importanza del contributo scientifico premiato, utile a una gestione più adeguata della malattia, ed esprimo la soddisfazione per aver potuto contribuire, in una virtuosa partnership con l’azienda FGP, al supporto alla ricerca scientifica svolta da una giovane e promettente ricercatrice” – dichiara il prof. Giancarlo Isaia, Presidente della Fondazione per l'Osteoporosi Onlus.

“Come azienda che fa del “benessere in continua evoluzione” la propria filosofia, siamo onorati e felici di aver sostenuto un concorso ideato per premiare i migliori giovani talenti e la loro attività di ricerca nell’ambito della osteoporosi: una malattia a cui, come FGP, destiniamo da oltre 20 anni significativi investimenti e a cui dedichiamo lo sviluppo di tutori che affiancano le terapie mediche nel migliorare la qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti.” – affermano Moreno Ferrigolo e Alberto Turrini, soci fondatori dell'azienda FGP.


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dott-virginia-veronica-viscontiDott.ssa Visconti, vincitrice del bando, che cosa rappresentano opportunità come questa per giovani ricercatori come lei? Opportunità come queste rappresentano una grande occasione per mettere in luce le ultime evidenze scientifiche ottenute da tanti giovani ricercatori. Oltre ad essere enorme motivo di orgoglio per me e per il gruppo di cui faccio parte, tale vincita rappresenta più concretamente la possibilità di un ampliamento del nostro lavoro scientifico e un piccolo passo avanti nella strada della ricerca, che come sappiamo, ad oggi, è piuttosto tortuosa, soprattutto per noi giovani. A tal proposito, ci tengo a sottolineare la presenza di ben quattro giovani ricercatori tra gli autori del manoscritto sulla Clasterina, che collaborano attivamente con me nello studio dei meccanismi fisiopatologici del metabolismo osseo nell'osteoporosi.

Chi pensa dovrebbe aiutare e sostenere la ricerca in maniera sistematica?
Penso che la pandemia che ci ha travolti, oltre agli eventi avversi, abbia portato con sé anche un innalzamento di quelli che sono i valori scientifici e l'importanza della ricerca nel mondo di oggi. Siamo in un'epoca in cui abbiamo la preparazione e i mezzi per condurre grandi scoperte nell'ambito della prevenzione, monitoraggio e terapia delle patologie che ci affliggono. Fortunatamente, esistono fondazioni come la fondazione per l'Osteoporosi che mi ha premiata, che concretamente comprendono la necessità che ha il paese di fare ricerca. E qui colgo l'occasione per ringraziare il presidente Professore Giancarlo Isaia e tutto il comitato scientifico della Fondazione per l'Osteoporosi Onlus, unitamente a FGP srl. Credo sia essenziale una crescente cooperazione, in Italia e all'estero, tra fondazioni, associazioni e aziende private, aziende farmaceutiche e ospedaliere nel supportare in maniera sinergica progetti di ricerca mirati alla comprensione approfondita di patologie, spesso legate anche a problematiche socio-economiche significative come l'Osteoporosi.

Chi pensa dovrebbe aiutare e sostenere la ricerca in maniera sistematica?
Penso che la pandemia che ci ha travolti, oltre agli eventi avversi, abbia portato con sé anche un innalzamento di quelli che sono i valori scientifici e l'importanza della ricerca nel mondo di oggi. Siamo in un'epoca in cui abbiamo la preparazione e i mezzi per condurre grandi scoperte nell'ambito della prevenzione, monitoraggio e terapia delle patologie che ci affliggono. Fortunatamente, esistono fondazioni come la Fondazione per l'Osteoporosi Onlus che mi ha premiata, che concretamente comprendono la necessità che ha il paese di fare ricerca. E qui colgo l'occasione per ringraziare il presidente prof. Giancarlo Isaia e tutto il comitato scientifico della Fondazione per l'Osteoporosi Onlus, unitamente a FGP srl. Credo sia essenziale una crescente cooperazione, in Italia e all'estero, tra fondazioni, associazioni e aziende private, aziende farmaceutiche e ospedaliere nel supportare in maniera sinergica progetti di ricerca mirati alla comprensione approfondita di patologie, spesso legate anche a problematiche socio-economiche significative come l'osteoporosi.

Quali sono i suoi sogni di ricercatrice anche in rapporto alla malattia di cui si occupa, l'osteoporosi? Cosa si augura per il futuro?
Qui vorrei portare avanti un immenso ringraziamento al prof. Umberto Tarantino, che mi ha permesso di far capolino nel mondo "osteoporosi". Grazie ai suoi insegnamenti e alla passione che nutre verso quelli che sono i meccanismi sottostanti tale patologia, ha permesso a me di condurre diversi studi che hanno prodotto contributi scientifici a impatto internazionale, motivo di grande orgoglio. I miei sogni da ricercatrice specializzata nella sezione genetica, sono racchiusi nella caratterizzazione completa di tutti i fattori predisponenti la fragilità ossea, dalla variabilità genetica ai meccanismi epigenetici, e unitamente ad essi, l'identificazione di un biomarcatore per la diagnosi precoce della patologia e/o dell'evento fratturato. Per il futuro mi auguro di continuare a fare ricerca, e di portare avanti con lo stesso entusiasmo e passione questo meraviglioso percorso di continua scoperta.

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